Teobaldo Ciconi
|Speronella. Tragedia
Atto quarto
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Extrait du texte
Stanza a forma di carcere con ampia finestra infondo.
Notte.
— Scena I —
Jacopo da Carrara in atto di precipitarsi dalla finestra.
Jacopo da Carrara: Cessi de’ mali la vicenda: tronca caggia ogni speme, e resti al mondo un nome che impunemente calpestar si possa!
Tu mi perdona, Iddio!... L’ora del pianto
non ho forza a soffrir... me suicida
gridi la terra, e tremino commosse
le poche pietre che mi fian sepolcro.
Chè non cadd’io là nelle pugne?... Il sacro
ramo de’ lauri, ch’è ghirlanda al prode,
io desiai... l’ebbi... e che giova?... Certa
è qui la morte: che mi salvi il tuo
braccio, o Immortal, non chieggo no: ch’è audacia presumer nella colpa. Un vale al raggio che brillò su’ miei ceppi, uno alla patria. E poi... morir...
— Scena II —
Speronella con una spada nella mano.
Speronella: Jacopo!... Jacopo!
Jacopo da Carrara: Hanno
una voce quest’ antri? O il genio sorge
della sventura a reclamar gli estremi
singulti miei?
Speronella: Cielo!... son io.
Jacopo da Carrara: Tu, donna?...
nel carcere de’ traditi,...
© Editore XY.IT, 2010
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