Le corps écrivant
|Parte Quinta. Voci e soggettività: da Georges Perros a Jude Stéfan
La poetica di Jude Stéfan: frammento, iconoclastia e metapoesia
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Extrait du texte
Je n’écris pas ce que je suis, j’écris ce que je n’ai été 1.
Premessa
Fin dall’assunzione dell’identità pseudonimica2, Jude Stéfan ( 1930)3 si pone in una condizione di alterità funzionale allo sviluppo di una ricerca dai tratti barocchi4, eclettici e fantaisistes che si sottraggono a facili classificazioni generiche per collocarsi in una dimensione d’impervia definibilità nella quale costante è il rapporto fra poesia e prosa, praticate per lo più parallelamente e non senza mutue intersezioni reciproche, così come la radicale singolarità del punto di vista che sfida con beffarda agilità il luogo comune, pur senza mai accontentarsi della mera adesione a una posizione statica di comodo. Si è insomma di fronte a un’opera varia, dinamica, problematica, la quale per molti versi può degnamente rappresentare la complessità della condizione poetica odierna, sia dal punto di vista dell’ibridazione dei linguaggi che della tensione, a volte palesemente contraddittoria, del pensiero.
Questo studio...
© Rosenberg & Sellier, 2019
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