• Contenu principal
  • Menu
OpenEdition Books
  • Accueil
  • Catalogue de 15900 livres
  • Éditeurs
  • Auteurs
  • Facebook
  • X
  • Partager
    • Facebook

    • X

    • Accueil
    • Catalogue de 15900 livres
    • Éditeurs
    • Auteurs
  • Ressources numériques en sciences humaines et sociales

    • OpenEdition
  • Nos plateformes

    • OpenEdition Books
    • OpenEdition Journals
    • Hypothèses
    • Calenda
  • Bibliothèques

    • OpenEdition Freemium
  • Suivez-nous

  • Lettre d’information
OpenEdition Search

Redirection vers OpenEdition Search.

À quel endroit ?
  • Publications de l’École française de Rom...
  • ›
  • Collection de l'École française de Rome...
  • ›
  • Religious communities in Rome during the...
  • ›
  • Part II. The international orders in the...
  • ›
  • Una nuova comunità religiosa a Roma dura...
  • Publications de l’École française de Rom...
  • Publications de l’École française de Rome
    Publications de l’École française de Rome
    Informations sur la couverture
    Table des matières
    Liens vers le livre
    Informations sur la couverture
    Table des matières
    Formats de lecture

    Plan

    Plan détaillé Texte intégral Introduzione I frati e il loro insediamento a Roma: problematiche legate alla fondazione I Servi di Maria e lo Scisma d’Occidente I frati e la cura di San Marcello Conclusioni Bibliographie Notes de bas de page Auteur

    Religious communities in Rome during the Great Western Schism

    Ce livre est recensé par

    Précédent Suivant
    Table des matières

    Una nuova comunità religiosa a Roma durante il Grande Scisma d’Occidente

    I frati Servi di Maria a San Marcello, 1369-1417*

    Emanuele Carletti

    p. 171-190

    Résumés

    L’articolo ha lo scopo di ripercorre e contestualizzare le vicende dei frati Servi di Maria a Roma, a partire dal loro primo insediamento avvenuto nel 1331 a Sant’Eusterio, per poi concentrarsi in seguito sulla loro esperienza a San Marcello iniziata nel 1368. Quest’ultima sarà oggetto di un’attenta analisi con lo scopo di evidenziare i mutamenti che caratterizzarono la comunità durante il periodo dello Scisma d’Occidente, dunque tra il 1378 e il 1417. Dalle fonti disponibili emerge come il convento e la chiesa intitolata al papa martire divennero la principale testa di ponte dei rapporti tra i pontefici ‘romani’ e la gerarchia dei frati e anche un attivo polo culturale di una Roma in procinto di ridiventare centro della Christianitas.

    The article aims to delineate the historical trajectory of the Servite friars in Rome, starting with their first settlement in 1331 at St. Eusterio and then focusing on their experiences at San Marcello from 1368 onwards. The period at San Marcello is carefully analysed here in order to highlight the changes that characterised the community during the period of the Great Schism, i.e. between 1378 and 1417. The available sources tell us how the convent and the church, dedicated to the martyred pope, became the main bridgehead of the relations between the Roman popes and the Servite friars and also an active cultural hub in Rome, poised to reclaim its role as the centre of the Christianitas.

    Entrées d’index

    Keywords : Rome, Servites, mendicant orders, Great Schism, San Marcello

    Parole chiave : Roma, Servi di Maria, ordini mendicanti, Scisma d’Occidente, San Marcello

    Note de l’auteur

    * Ringrazio Dario Internullo e Andreas Rehberg per i preziosi consigli. Sono pienamente responsabile di quanto scritto.

    Texte intégral Introduzione I frati e il loro insediamento a Roma: problematiche legate alla fondazione I Servi di Maria e lo Scisma d’Occidente I frati e la cura di San Marcello Conclusioni Bibliographie Archivi Bibliografia primaria Bibliografia secondaria Notes de bas de page Auteur

    Texte intégral

    Introduzione

    1Il 27 marzo 2020 papa Francesco decise di pregare per la fine della pandemia di Covid-19 davanti al crocifisso di San Marcello al Corso collocato per l’occasione in una piazza San Pietro deserta.1 La particolare scelta risiedeva nella storia di quel crocifisso, risalente al periodo dello Scisma: uno dei pochi arredi superstiti all’incendio del 1519 che distrusse quasi interamente la chiesa dedicata al papa martire, la scultura lignea fu oggetto di un diffuso culto popolare in seguito all’insorgenza della peste del 1522.2

    2Custodi di quel crocifisso furono, e lo sono tutt’ora, i frati Servi di Maria, le cui vicende a Roma nei secoli anteriori a quei due eventi spartiacque per la storia della chiesa di San Marcello non ebbero una grande fortuna storiografica in confronto alle altre esperienze di matrice mendicante insediate nell’Urbe fin dal XIII secolo. In questo senso occorre evidenziare l’interesse dimostrato da padre Giuseppe M. Albarelli per le bolle papali dei secoli XI-XII conservate presso l’archivio del convento di San Marcello,3 mentre per quanto ci riguarda da vicino, l’articolo del 1934 di padre Alberto Zucchi, dei frati Predicatori, concernente il primo insediamento dei frati a Roma a Sant’Eusterio nel 13314 e i contributi dei frati Servi di Maria Antonio M. Vicentini e Ubaldo M. Todeschini, i quali – forti di una solida formazione archivistica – s’impegnarono di pubblicare edizioni di fonti riguardanti San Marcello e di tracciare lo sviluppo dell’insediamento dei frati avvenuto in particolare presso la chiesa titolare a partire dal 1369.5 L’edificio sacro, la cui costruzione risalirebbe all’epoca tardo-antica, ebbe modo di suscitare maggiore interesse dal punto di vista artistico e archeologico, su cui tra i numerosi studi dedicati si possono citare quelli di Laura Gigli, Giulia Bordi e Silvana Episcopo.6

    3Tuttavia, come intuibile da quanto detto finora, la quantità e la qualità delle fonti conservate non sono per nulla trascurabili. Il fondo antico di San Marcello fu smembrato nell’Ottocento in seguito, prima, delle soppressioni napoleoniche e poi di quelle decretate dal regno unitario,7 tuttavia esso non lo ritroviamo versato negli archivi pubblici o privati bensì presso gli stessi archivi dell’Ordine: per quanto riguarda una parte cospicua del Diplomatico, essa risulta conservata nell’Archivio generale dell’Ordine a Roma, mentre la maggioranza delle carte e dei codici sono ancora oggi consultabili presso l’Archivio della chiesa e del convento di San Marcello.8

    I frati e il loro insediamento a Roma: problematiche legate alla fondazione

    4Per quanto riguarda i Servi di Maria a Roma occorre precisare come essi furono gli ultimi tra gli ordini mendicanti sorti nel corso del Duecento e riconosciuti dalla Sede apostolica a insediarsi nell’Urbe. Il rapporto dei frati con il centro della christianitas infatti non sembra ascrivibile all’interno di un modello condiviso con le altre esperienze regolari del tempo. Un’esigenza comune delle religiones novae di recente fondazione, a prescindere dai contesti geografici e cronologici di riferimento, fu quello di stabilire il prima possibile un insediamento nell’Urbe al fine di creare un contatto diretto e costante con il pontefice e la Curia romana: si pensi ai Trinitari che s’insediarono a San Tommaso in Formis nel 1209, il cui ordo fu fondato da Giovanni de Matha nel 1193, ai frati Minori e Predicatori insediati in loco fin dal 1219, agli Eremitani di sant’Agostino giunti a Roma nel corso degli anni Quaranta del XIII secolo a Santa Maria del Popolo e poi trasferitisi nel 1293 a San Trifone, ai Silvestrini dal 1260, ai Celestini che in un momento imprecisato tra il 1271 e il 1287 li ritroviamo a San Pietro in Montorio e poi nel 1289 a Sant’Eusebio, ai Carmelitani dal 1289 e agli Olivetani dal 1339, tanto per citare alcuni esempi.9

    5Per i Servi di Maria, il cui nucleo originario fu fondato negli anni Quaranta del Duecento in Toscana tra Firenze e il monte Asinario, non si hanno notizie di un loro insediamento a Roma fino al primo Trecento, quando l’Ordine dopo la conferma definitiva dell’11 febbraio 1304 fu caratterizzato da una rapida espansione presso numerosi centri cittadini dell’Italia centrale e settentrionale.10 I rapporti con la Curia pontificia erano gestiti da un procuratore laico fino al 1331, mentre gli esponenti dell’Ordine trascorsero i numerosi periodi di soggiorno nell’Urbe presso ospizi o alloggi in affitto.11

    6Occorre infatti attendere il 1331 per vedere i frati insediati stabilmente a Roma, presso la chiesa di Sant’Eusterio, o Austerio come viene citata in alcune fonti. L’edificio, risalente almeno al XII secolo, era soggetto a San Lorenzo in Damaso e situato in via Giulia sulla sponda orientale del Tevere tra le odierne chiese di Sant’Eligio degli Orefici e dello Spirito Santo dei Napoletani. Nel catalogo di Torino viene aggiunto il toponimo de campo senensi come altri edifici religiosi dei dintorni, indizi forse della presenza di un nutrito gruppo di forestieri provenienti da Siena.12 La cura della chiesa, di giuspatronato dei Saraceno – una famiglia di estrazione mercantile molto legata agli ambienti ecclesiastici – fu concessa ai frati dal pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1331 su istanza del cardinale Giovanni Gaetano Orsini, allora legato papale e protettore dell’Ordine. Il 31 luglio successivo, l’insediamento fu reso definitivo con la nomina da parte dell’allora priore generale Pietro da Todi († 1344) del nuovo rettore della chiesa, ossia fra' Angelo da Città di Castello. L’appoggio di Giovanni Saraceno, citato come ‘donatore’ del giuspatronato nella bolla di concessione, alla causa dell’antipapa Nicolò V nel maggio del 1328 ha forse indotto il cardinale a propiziare il passaggio dell’insediamento ai frati13 che pertanto non tardò a rivelarsi alquanto precario a seguito di tutta una serie di eventi politici e calamitosi: il peggioramento del clima politico dovuto prima all’acutizzarsi dello scontro tra gli Orsini e i Colonna, che tra le altre cose costrinse il cardinale legato a lasciare la città nel 1332, e poi alle tensioni create dall’azione di Cola di Rienzo, l’alluvione del Tevere della fine del 1345 descritta dall’Anonimo romano, l’insorgenza dell’epidemia del peste nel 1348 e il grande terremoto del 1349 che colpì l’Italia centrale, sicuramente non facilitarono lo sviluppo dell’esperienza comunitaria a Sant’Eusterio.14

    7Delle sorti della chiesa non si hanno notizie certe: essa compare ancora nel catalogo di Nicolò Signorili stilato nel 1425.15 Fu forse abbattuta, come molte altre chiese di epoca anteriore, tra il Quattrocento e il Cinquecento. Nel 1508 l’area sembra che fu acquistata dalla corporazione degli orefici, la quale fece costruire una nuova chiesa intitolata al patrono Sant’Eligio ancora oggi esistente.16 Sicuramente il toponimo di Roma associato ai frati e all’Ordine emerge dalle fonti solamente a partire dal 1368. Il 7 dicembre, circa un anno dopo il ritorno di Urbano V in Italia, il pontefice, su richiesta dell’allora protettore dell’Ordine – il cardinale Androino de la Roche, disimpegnato ormai dagli incarichi temporali ­–, ordinava a Jacopo Muti, vescovo aretino dal 1365 e vicario generale in spiritualibus in Urbe dal 1368, di concedere ai frati, qui in dicta Urbe nullum locum habent, la cura della chiesa di San Marcello, di cui lo stesso Androino era titolare fin dal 1361.17

    8Secondo quanto riportato dal documento, i frati nel 1368 non erano in possesso di alcun insediamento mentre i principali motivi della concessione che emergono riguardano la condizione rovinosa nella quale si trovava la chiesa e l’impellente esigenza di una sua ristrutturazione di cui si fece carico il priore generale in persona, Nicolò da Venezia. Azione che sembra rientrare in quella politica di riorganizzazione dell’architettura cittadina e di rivitalizzazione degli edifici religiosi in declino promossa dalla Curia fin dal 1365 in vista del suo rientro nell’Urbe come accadde per San Pietro, il Palazzo Vaticano e poi San Giovanni in Laterano.18 Per quanto riguarda San Marcello, l’esigenza di un suo risanamento del luogo potrebbe essere l’effetto del suo lento declino determinato forse dal suo intenso legame intessuto con la famiglia Colonna nel corso dei decenni precedenti e del successivo trionfo degli Orsini: infatti la chiesa era situata nel rione Trevi dove era ubicato il palazzo fortificato dei Colonna.19 La concessione prevedeva tra le altre cose la stipulazione di patti tesi ad assicurare il sostegno finanziario dei precedenti gestori della chiesa ossia i canonici lateranensi.20

    9L’operazione, frutto dell’azione accorta del procuratore generale Bartolomeo da Milano e sovrintesa in prima persona dal priore generale Nicolò fu senz’altro molto delicata poiché presupponeva il trasferimento di una chiesa titolare con annessa rete parrocchiale a un ordine religioso di matrice mendicante: anteriormente sono pochi i casi del genere attestati nell’Urbe divenuta pratica comune solamente a partire dal Cinquecento, penso a San Sisto, la cui cura fu affidata a Domenico da Caleruega da Innocenzo III e poi in seguito alle monache domenicane, e a Santa Sabina dove si trasferirono i frati Predicatori nel 1219 su concessione di Onorio III dopo l’esperienza di San Sisto.21 Dalla concessione emerge l’alta considerazione nutrita nei confronti dei frati, ritenuti la prima scelta in materia di risanamento di luoghi valutati “in decadimento” sia dal punto di vista spirituale che economico; un dato non scontato per l’altezza cronologica considerata e che consolida una tendenza risalente al XIII secolo attestata non solo a Roma, seppur in maniera minore, ma anche in molte altre zone d’Europa.22 Un peso non indifferente in questo senso lo ebbe senz’altro la considerazione che il cardinale Androino avrebbe coltivato nei confronti dell’Ordine di cui era protettore, contribuendo in tal modo nella buona riuscita dell’operazione. La natura di questo rapporto avrebbe alimentato una tradizione posteriore che vorrebbe il corpo del cardinale seppellito in un primo momento presso la chiesa dei frati di Santa Maria della Verità di Viterbo, centro dove di fatto egli fu colto dalla morte nell’ottobre del 1369 a causa dalla peste, per poi in seguito essere trasferito definitivamente a Cluny.23

    10Certamente Androino fu prodigo nei confronti dei frati e di San Marcello al momento della redazione delle sue ultime volontà: da alcuni atti notarili di compravendita si evince un lascito cospicuo di ben 880 fiorini d’oro. Il denaro fu speso in prevalenza per l’acquisto di numerosi appezzamenti di terreni coltivabili (diciannove) tra il luglio 1370 e il gennaio 1373 che contribuirono a consolidare la posizione dei frati nei rioni Colonna e Pigna e nella zona rurale esterna vicino alla Porta del Popolo.24 Queste operazioni, gestite da mercanti facoltosi romani e fiorentini quali Lello Maddaleni, mercante del rione Pigna, Jacopo Pulci e Cipriano Alberti, esponenti delle note compagnie finanziarie di Firenze con cui il cardinale ebbe modo d’intessere rapporti proficui durante la sua legazione in Italia, permisero ai frati di superare un periodo molto difficile caratterizzato da un’alta conflittualità politica e dalla recrudescenza dell’epidemia di peste che costrinsero tra le altre cose il pontefice a rientrare ad Avignone.25

    11All’alba dello Scisma dunque la comunità di San Marcello si era ritagliata uno spazio di una certa rilevanza all’interno dell’Urbe usufruendo di una rete di relazioni consolidata di cui era dotata la chiesa titolare comprendente famiglie di grande prestigio appartenenti ai ceti nobiliari romani quali i Tosetti, i Sordi e i Boccabelli, ma anche popolari come i Capogalli, la cui ascesa sociale nel contesto romano potrebbe essere attestata dall’appartenenza di alcuni loro esponenti al capitolo della chiesa prima dell’arrivo dei frati:26 si tratta di famiglie molto legate ai Colonna, i Tosetti e i Sordi appartenenti all’alta aristocrazia mentre i Capogalli, di estrazione popolare era una famiglia di notai in piena ascesa dato che uno di loro, Giovanni, a cavallo del Quattrocento, fu eletto vescovo di Novara.27

    I Servi di Maria e lo Scisma d’Occidente

    12L’avvento dello Scisma che divise l’Europa occidentale in due distinte obbedienze nel settembre del 1378 non sembra aver provocato seri contraccolpi per la comunità dei frati di San Marcello come vedremo tra breve.28 Per quanto riguarda l’Ordine nel suo complesso vi furono conseguenze non trascurabili ma non paragonabili a quelle che caratterizzarono la maggioranza degli ordini mendicanti del tempo. Entrambi i pontefici non tardarono infatti a cercare l’appoggio dei diversi ordini religiosi causando la frammentazione interna della maggioranza di essi. L’estensione geografica fu il vero fattore di disgregazione in quanto le differenti provincie territoriali delle diverse aggregazioni regolari parteggiava con l’obbedienza alla quale faceva capo il regno o il principato di riferimento.29 Questo non valse per i Servi di Maria la cui geografia insediativa era concentrata prevalentemente nell’Italia centro-settentrionale e nelle provincie imperiali di Turingia e Sassonia, aree che si posizionarono progressivamente all’interno dell’obbedienza romana, mentre per quanto riguarda i regni sostenitori di Clemente VII come quelli di Francia, Castiglia e Portogallo la presenza dei frati fu limitata a Parigi e forse Avignone.30 La situazione creatasi permise fin da subito all’Ordine, grazie anche all’azione accorta del priore generale Andrea da Faenza, di beneficiare di privilegi molto importanti e attesi da parecchi decenni: il 7 aprile 1380 Urbano VI concesse la tanto agognata esenzione totale dalla giurisdizione vescovile, mentre sette giorni dopo estese la Super cathedram emanata il 18 febbraio 1300 da Bonifacio VIII, poi promulgata da Clemente V in occasione del concilio di Vienne del 1312-1313, riguardante numerose pratiche apostoliche come l’ascolto delle confessioni.31 La linea tracciata da Urbano fu seguita in maniera ancora più decisa da Bonifacio IX che tra il 1389 al 1404 indirizzò ai frati ben trentacinque bolle tra privilegi, benefici e indulgenze varie.32

    13A partire dal concilio di Pisa del 1409, in occasione del quale le parti scismatiche non arrivarono a un accordo e addirittura fu eletto un terzo pontefice (Alessandro V), si denota un certo atteggiamento ambiguo assunto dalla curia generalizia nella persona del generale Stefano da Borgo Sansepolcro, eletto nel 1410, che intrattenne proficui rapporti sia con Gregorio XII sia con lo stesso Alessandro V e poi soprattutto con Giovanni XXIII. I rapporti di forza tra le due parti sembrano misurarsi sul terreno delle nomine e sulla gestione degli incarichi: il 12 febbraio 1410 da Bologna, Alessandro V nomina Antonio da Alessandria vicario generale dell’Ordine dopo la morte di Antonio da Bologna, che tuttavia fu subito annullata su delega papale dal cardinale Baldassare Cossa il 29 marzo successivo,33 mentre il 15 marzo 1414, Gregorio XII da Rimini interviene sull’elezione del provinciale di Romagna dei frati.34

    14L’avvicinamento progressivo al papa cosiddetto ‘pisano’ fu frutto degli intensi legami che la gerarchia dell’Ordine detenne con le autorità politiche fiorentine, vere e proprie promotrici del concilio di Pisa e dei suoi esiti.35 Certo è che durante il periodo dello scisma, se a un numero consistente di frati Servi di Maria fu assegnato il governo di diocesi nonché titoli e benefici a prescindere dal pontefice di riferimento, di contro la fedeltà verso Roma e poi Pisa precluse ai frati qualsiasi sbocco espansionistico verso i regni dell’Europa occidentale come ad esempio quelli di Castiglia e Portogallo, dove era stato consentito loro sin dal 5 maggio 1374 di fondare dei nuovi conventi, nonché di proseguire l’attività di formazione presso lo studium di Parigi allora in pieno fermento:36 da una lettera di Clemente VII indirizzata a un certo Giovanni da Firenze, baccelliere in teologia e frate appartenente al convento dei Servi di Maria di Firenze datata 21 novembre 1387 emerge la difficoltà di far coesistere le esigenze di studio presso Parigi e il rapporto con i frati del convento fiorentino che pro eo quod ipsi Bartholomeo olim Barensi archiepiscopo, qui Sedem Apostolicam per violenciam et impressionem notorias nititur occupare, dampnabiliter adherent. Scorrendo ulteriormente la missiva, il pontefice prosegue prendendo atto dell’assenza di luoghi dell’Ordine situati in partibus nobis obedientibus nei quali il frate potesse risiedere tranquillamente, e per questo gli concede la facoltà di passare all’Ordine di San Benedetto.37

    15Dalla situazione di fra' Giovanni sembra emergere dunque l’esistenza di un dibattito interno che si risolse con l’uscita del frate dall’Ordine. Egli piuttosto che abbandonare il percorso di studi intrapreso a Parigi preferisce lasciare la propria comunità per una nuova. Lo studium parigino, dove fin dai primi anni del XIV secolo i frati maggiormente dotati venivano mandati per conseguire il baccellierato e il magistero in teologia divenne dunque inaccessibile: come nuovo punto di riferimento fu scelta la facoltà teologica di Bologna fondata nel 1363 che proprio in quegli anni stava affermandosi come principale polo d’influenza culturale dei pontefici ‘romani’ e ‘pisani’.38 Da qui infatti provengono i frati che ebbero un ruolo di rilevo nelle successive dinamiche ecclesiali come Bernardo Bartolomei da Firenze, familiaris di Urbano VI, fu nominato presule di Città da Castello nel 1409 dall’appena eletto Alessandro V e poi nel 1413 nunzio apostolico da Giovanni XXIII a Cracovia con la missione di esaminare l’opera di Girolamo da Praga, discepolo di Jan Hus. Bernardo fu anche partecipe del concilio di Costanza come componente della commissione giudicatrice del De ecclesia dello stesso Hus39; o ancora Alberto Boncristiani da Firenze, eletto da Giovanni XXIII vescovo di Forlì nel 1413, fu anch’egli presente a Costanza dove il venerdì santo del 1418 tenne un’omelia de Passione Domini sul testo di Isaia (53, 5) dinanzi a Martino V e i padri conciliari, in riferimento al periodo critico che stava attraversando in quel frangente la Chiesa.40

    I frati e la cura di San Marcello

    16Le conseguenze dello Scisma, se da un lato costrinsero l’Ordine a restringere il proprio campo d’azione all’interno del contesto peninsulare, dall’altro portarono ad accrescere il suo ruolo negli spazi di vertice della Chiesa di obbedienza “romana”. Le vicende della comunità di San Marcello sembrano rispecchiare questo processo; la comunità – insieme anche ad altre comunità mendicanti romane – beneficiò fortemente della presenza del pontefice in città accrescendo la propria influenza nelle rispettive zone d’insediamento a scapito degli antichi monasteri e basiliche, mantenendosi tuttavia fedeli alla toponomastica religiosa cittadina.41 Preziose informazioni in merito possono essere tratte da un inventario dei beni e delle possessioni del convento, ancora oggi conservato presso l’archivio del convento di San Marcello, redatto nel 1406 dal maestro Pietro da Roma e poi implementato con aggiunte negli anni successivi.42 Dal registro emerge una comunità in buona salute nonostante i periodi di crisi antecedenti come ad esempio la peste del 1383, formata da ventidue frati in maggioranza romani e chierici.43 Per cinque di loro viene evidenziato l’incarico di penitenziario ricoperto nelle chiese di Santa Maria Maggiore, San Pietro e San Giovanni in Laterano, dove alcuni di loro soggiornano. Si tratta di un segno del buon radicamento da parte dei frati nel circuito ecclesiale cittadino consolidatosi durante l’anno giubilare indetto da Bonifacio IX nel 1400:44 ancora nel 1412 si ha notizia dei fratelli Filippo e Pietro, figli di un certo Francesco di maestro Paolo, penitenzieri del rione Ripa.45

    17I frati giunti a Roma nel 1369, probabilmente tutti forestieri, si adeguarono fin da subito al nuovo contesto dimostrando una grande abilità nel recepire le istanze religiose e culturali degli ambienti romani.46 La chiesa e il convento acquisirono presto una certa rilevanza in questo senso: Pietro e Francesco, maestri in teologia e entrambi romani, sembrano a capo di una comunità di studio molto attiva dotata di una biblioteca non trascurabile voluta fin dopo l’insediamento dal generale Nicolò da Venezia, il quale decise di trasferire a Roma i libri lasciati in testamento all’Ordine da Bonifacio, vescovo di Como, negli anni 1351-1352: essa fu definitivamente istituita da Andrea da Faenza negli anni 1382-1383, poco prima l’avvento della terza ondata epidemica.47 In questo senso, non stupisce solamente la costituzione di una biblioteca, che potrebbe essere un ulteriore importante tassello tramite il quale ricostruire un contesto politico-culturale tutt’altro che in declino, ma anche il fatto che il convento assunse nel giro di pochi anni un ruolo di polo d’attrazione culturale sia per i frati stessi che per alcuni soggetti esterni. Dall’inventario emerge un certo interessamento da parte di una cerchia di cardinali in particolare verso i libri conservati dai frati come l’esemplare del De proprietatibus rerum et animalium moralizatus di Bartolomeo Anglico definito liber mangnus et non multum nobis utilis, set a multis cardinalibus concupitus, et a nobis postulatus: in particolare a Bartolomeo Mezzavacca, creato cardinale titolare di San Marcello nel 1378 ma privato del titolo il 15 ottobre 1383, furono venduti alcuni tomi per saldare i molti debiti contratti del convento.48

    18Nonostante il contributo del convento allo sviluppo culturale del tempo, la situazione dal punto di vista economico non era di certo florida, come del resto era normale in tempi di crisi epidemica, il che poteva rischiare di rendere difficoltoso il sostegno agli studi dei frati i quali drenavano la maggioranza delle risorse. In questo senso sembra infatti che il convento accolga molti frati forestieri prima studenti a Parigi e che si trasferirono a Roma dopo l’abbandono dello studium parigino.49

    19Per quanto concerne la situazione patrimoniale comunitaria, nonostante gli indizi che attesterebbero una sua stagnazione, non sembra del tutto precaria. Dall’inventario stilato nel 1406 e da altri documenti traspare un quadro soddisfacente e soprattutto una buona capacità gestionale da parte dei frati e un giro di allocazioni discretamente redditizio. Si tratta sicuramente in parte di una fotografia della situazione ereditata che i frati decisero di ordinare attraverso la produzione di un inventario, ma anche con lo scopo di meglio gestire le numerose transazioni effettuate nel corso dell’ultimo quarto del Trecento.50 La maggioranza dei terreni e delle case, alcune adibite ad esercizi commerciali, pervennero sotto forma di dote per il patronato delle cappelle della chiesa, operazioni che permettono di tracciare una geografia sociale e territoriale alquanto varia e dinamica riferibile all’insediamento dei frati.51

    20Di interessante l’inventario ci fornisce anche la descrizione delle reliquie in possesso dei frati che si differenzia in parte dall’elenco fornito dal Signorili nel 1425:

    In primis capud sancti Marcelli pape in vase argenteo. Item capita sanctorum martirum Cosme et Damiani in vase argenteo. Item capud sancti Foce de septauginta duobus discipulis Christi unus in vase de attone. Item maxilla sancti Laurentii martiris in tabernaculo parvo de argento cum cristallo sed cristallum fractum est. Item brachia sanctorum Cosme et Damiani martirum in brachio de attone. Item una tabula lingnea depicta plena sanctis reliquiis venerabilibus que quidem reliquie habent titulum sub eis scriptum in argentea lamina licteris grecis. Item caputium et capellina sancti Francisci et velum beate Agate et lapides torrentis quibus fuit Stefanus lapidatus, in capssa. Item due capssette una cum testa speculis alia sine speculis in quibus sunt pulveres ossium et precipue in una est crus sancte Terentiane virginis et martiris. Omnes iste reliquie sunt in capssa sua ferrata cum duabus clavibus.52

    21Da notare come venga confermato il possesso delle teste dei santi Cosma e Damiano, decapitati durante le persecuzioni di Diocleziano. Si tratta di due reliquie di estrema importanza considerando la diffusione del culto dei due santi medici nel corso di crisi epidemiche,53 che nel 1424 sembrano essere state oggetto di un tentativo di furto da parte di un ‘secolare’ non meglio noto residente in convento, fin da subito sventato.54

    Conclusioni

    22In conclusione si potrebbe affermare come l’insediamento definitivo dei frati in città a San Marcello, dove fino a oggi ha ancora sede la curia generalizia, rientrasse in quella serie di operazioni sostenute fin dagli anni Sessanta del XIV secolo dall’entourage del pontefice al fine di preparare al meglio il terreno in vista del ritorno della Curia in Italia. I frati ereditarono un complesso monumentale che la documentazione superstite ci riferisce in piena crisi, ma tuttavia dotato di una rete di relazioni consolidata e ramificata e di un patrimonio immobiliare non trascurabile. Lo Scisma non fece che rafforzare la posizione dei frati nel contesto cittadino dell’Urbe, come del resto avvenne per l’Ordine nel suo insieme il quale si posizionò in maniera unitaria sotto l’obbedienza ‘romana’. La comunità di San Marcello fu il riflesso locale di un Ordine proveniente da una stagione di ridefinizione della propria identità e del proprio ruolo da ricoprire in seno alla societas christiana all’indomani della crisi epidemica, economica e sociale di metà Trecento che trovò esiti concreti in occasione di un periodo drammatico per la Chiesa come lo Scisma. A San Marcello fu plasmata una comunità capace di rispondere alle esigenze della nuova Chiesa “romana” in costruzione, fortemente clericalizzata e dalla formazione culturale solida acquisita presso i grandi Studia della penisola (primo fra tutti quello di Bologna) e finalizzata soprattutto al buon espletamento della predicazione, strumento principale d’inquadramento sociale e di diffusione della dottrina ecclesiastica.

    23Il risanamento di San Marcello fu promosso e portato a compimento da una figura molto importante per l’Ordine come Pietro da Roma. Figlio di un certo Nicolai, fu maestro in teologia e redattore dell’inventario del 1406 quando era priore di San Marcello. Abilissimo predicatore, nel marzo del 1423 fu nominato penitenziere della basilica di San Pietro da Martino V che lo prese in seria considerazione: vicario del generale Stefano da Borgo Sansepolcro nel gennaio 1424 e procuratore dell’Ordine in occasione del concilio di Pavia-Siena, il 18 maggio successivo fu nominato vicario generale alla morte di Stefano. Nell’ottobre-novembre 1424 fu eletto come successore di quest’ultimo in occasione del capitolo generale che si svolse significativamente a Roma. In tal modo, il risanatore della chiesa di San Marcello, molto vicina alla fazione dei Colonna, fu premiato proprio da un esponente della potente famiglia romana, il nuovo pontefice eletto a Costanza e simbolo della chiesa riunita55. In generale, il successo dei frati a Roma, oltre che ribadire la grande capacità dei mendicanti di adeguarsi ai contesti politici, economici e sociali più disparati, potrebbe offrire un solido tassello da destinare alla ricostruzione di un mosaico meno “oscuro” riguardante le comunità religiose durante il periodo dello Scisma d’Occidente.

    Bibliographie

    Archivi

    ACCSM = Archivio della chiesa e del convento di San Marcello a Roma.

    AGOSM = Archivio generale dell’ordine dei Servi di Maria a Roma.

    ASF = Archivio di Stato di Firenze.

    ASR = Archivio di Stato di Roma.

    Bibliografia primaria

    Albarelli 1898 = G.M. Albarelli, Septem bullae ineditae ad ecclesiam sancti Marcelli Romae spectantes: 1084-1166, in Monumenta Ordinis Servorum sanctae Mariae, II, Bruxelles, 1898, p. 191-211.

    Annalium 1719 = L. Garbi (a cura di), Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum b. Mariae Virginis a suae institutionis exordio centuriae quatuor, auctore f. Archangelo Gianio…, I, Lucca, 1719 [1618].

    Chacón 1601 = A. Chacón, Vitae et gesta summorum pontificum a Christo Domino vsque ad Clementem VIII necnon S.R.E. cardinalium cum eurumdem insignibus, Roma, 1601.

    Dias 1972 = O.J. Dias, Bolle pontificie dell’Archivio generale O.S.M. dal 1224 al 1414, Roma, 1972.

    Fonti storico-spirituali 2002 = Fonti storico-spirituali dei Servi di santa Maria, II. Dal 1349 al 1495, Gorle, 2002.

    Signorili 1953 = N. Signorili, Descriptio Urbis Romae eiusque excellentiae, in R. Valentini, G. Zucchetti (a cura di), Codice topografico della città di Roma, IV, Roma, 1953, p. 162-208.

    Soulier 1897 = P.M. Soulier (a cura di), De Collegio Parisiensi Ordinis Servorum sancate Mariae, in Monumenta Ordinis Servorum sanctae Mariae, I, Bruxelles, 1897, p. 150-210.

    Soulier 1898 = P.M. Soulier (a cura di), Accepti et expensi liber b. Lotharingi de Florentia sexti generalis Ordinis Servorum sanctae Mariae, 1285-1300, in Monumenta Ordinis Servorum sanctae Mariae, II, Bruxelles, 1898, p. 133-190.

    Soulier 1900-1901 = P.M. Soulier (a cura di), Inventarium rerum et possessionum conventus S. Marcelli de Urbe, in Monumenta Ordinis Servorum sanctae Mariae, IV, Bruxelles, 1900-1901, p. 192-225.

    Taucci 1935-1936 = R.M. Taucci, Delle biblioteche antiche dell’Ordine e dei loro cataloghi, in Studi storici sull’Ordine dei Servi di Maria, 2, 1935-1936, p. 145-250.

    Todeschini 2014 = U.M. Todeschini, Liber introitus conventus S. Marcelli da urbe: libro di entrata del convento di S. Marcello di Roma da ottobre 1491 a settembre 1510, in Studi veneziani, 70, 2014, p. 171-426.

    Valentini – Zucchetti 1946 = R. Valentini, G. Zucchetti, Benedetto canonico, Cencio camerario, i cataloghi di Parigi e Torino, in R. Valentini, G. Zucchetti (a cura di), Codice topografico della città di Roma, III, Roma, 1946, p. 197-318.

    Bibliografia secondaria

    Abbondanza 1964 = R. Abbondanza, Bartolomei, Bernardo, in Dizionario biografico degli Italiani, 6, Roma, 1964, online.

    Ait 2020 = I. Ait, Mercanti a Roma e mercanti di Roma tra finanza e impresa (secoli XV-XVI), in M. Miglio, I. Lori Sanfilippo (a cura di), Roma 1347-1527: linee di un’evoluzione. Atti del convegno internazionale di studi (Roma, 13-15 novembre 2017), Roma, 2020, p. 39-56.

    Antonetti 2019 = A. Antonetti, Per una prosopografia episcopale nel Mezzogiorno angioino. I risultati di Puglia, Molise e Basilicata (1266-1310), in MEFR , 131/1, 2019, p. 207-228. 

    Argentini 2003 = S. Argentini, La topografia medievale: il rione Pigna e la zona circostante il complesso del Collegio Romano , in C. Cerchiai (a cura di), Il Collegio Romano dalle origini al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma, 2003, p. 45-55.

    Barone 1978 = G. Barone, I Francescani a Roma, in Storia della città, 9, 1978, p. 33-35.

    Barone 2001 = G. Barone, Chierici, monaci e frati, in A. Vauchez (a cura di), Storia di Roma dall’Antichità a oggi. Roma medievale, Roma, 2001, p. 187-212.

    Barone 2017 = G. Barone, I Domenicani a Roma da Santa Sabina a Santa Maria sopra Minerva, in S. Buganza, M. Rainini (a cura di), Il Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano: una storia dalla fondazione a metà del Cinquecento. Atti del convegno di studi (Milano, 22-24 maggio 2014), in Memorie domenicane, 47, 2017, p. 737-744.

    Barone 2018 = G. Barone, Il monachesimo romano: un’identità sbiadita, in G. Barone, U. Longo (a cura di), Roma religiosa. Monasteri e città (secoli VI-XVI), in Reti medievali, 19/1, 2018, p. 263-270.

    Bauch 2016 = M. Bauch, The Relics of Roman Churches in Nicolò Signorili’s Descriptio Urbis Romae, in M. Räsänen, G. Hartmann, J. Richards (a cura di), Relics, Identity and Memory in Medieval Europe, Turnhout, 2016, p. 115-184.

    Beattie 2007 = R. Beattie, Angelus Pacis. The Legation of Cardinal Giovanni Gaetano Orsini, 1326-1334, Leida- Boston, 2007.

    Bertorello et al. 2001 = C. Bertorello, E. Corona, B. Fabjan, A. Lo Monaco, Il restauro del Crocifisso di San Marcello a Roma: conservazione ed esigenze di culto, in Kermes, XIV, 2001, p. 27-40.

    Bombi 2019 = B. Bombi, Anglo-papal relations in the early fourteenth century: a study in medieval diplomacy, New York, 2019.

    Bordi 2006 = G. Bordi, I frammenti della decorazione affrescata di San Marcello al Corso, in Riforma e Tradizione. Corpus IV (La pittura medievale a Roma, 1312-1431. Corpus e Atlante), Milano, 2006, p. 237-240.

    Borsi 2019 = S. Borsi, Dal legno al marmo: un giudizio di Leon Battista Alberti e l’architettura a Roma nell’età dello Scisma d’Occidente (1378-1450), Melfi, 2019.

    Calandrini – Fusconi 1993 = A. Calandrini, G.M. Fusconi, Forlì e i suoi vescovi: appunti e documentazione per una storia della Chiesa di Forlì. 2. Il secolo XV, Forlì, 1993.

    Carbonetti Vendittelli 1987 = C. Carbonetti Vendittelli, Le più antiche carte del convento di San Sisto in Roma (905-1300), Roma, 1987.

    Dal Pino 1997 = F.A. Dal Pino, Fra Stefano da Sansepolcro priore generale e l’Ordine dei Servi tra Scisma e conciliarismo (1378-1424), in Spazi e figure lungo la storia dei Servi di santa Maria (secoli XIII-XX), Roma, 1997, p. 313-378 (in precedenza stampato con titolo Stefano da Sansepolcro priore generale e l’ordine dei Servi tra Scisma e conciliarismo (1378-1424), in Studi storici dell’ordine dei Servi di Maria, 29, 1979, p. 5-59).

    Dal Pino 2000 = F.A. Dal Pino, I frati Servi di s. Maria e la Val d’Elsa, in Miscellanea Storica della Valdelsa, 106, gennaio-agosto 2000, p. 72-112.

    Dal Pino 2007 = F.A. Dal Pino, Le fondazioni dei Servi tra 1247 e 1348, in M.C. Visentin (a cura di), Splendore di bellezza. Le più antiche immagini di santa Maria dei Servi, Padova, 2007, p. 7-33.

    Dal Pino 2009a = F.A. Dal Pino, I Servi di Santa Maria tra origini e conferma definitiva (1245/47-1304): una rivisitazione, in I Servi di Santa Maria: tra intuizione carismatica e istituzionalizzazione, 1245-1431. Atti del Convegno di Roma, 7-9 ottobre 2008, in Studi storici dell’ordine dei Servi di Maria, 59, 2009, p. 33-56.

    Dal Pino 2009b = F.A. Dal Pino, Strutture, sviluppi e crisi dell’Ordine dei Servi dal 1304 al 1431, in I Servi di Santa Maria: tra intuizione carismatica e istituzionalizzazione, 1245-1431. Atti del Convegno di Roma, 7-9 ottobre 2008, in Studi storici dell’ordine dei Servi di Maria, 59, 2009, p. 87-152.

    De Matteis 1990 = M.C. De Matteis, Atteggiamento, culto e posizione di Bologna durante lo Scisma d’Occidente, in O. Capitani (a cura di), Cultura universitaria e pubblici poteri a Bologna dal XII al XV secolo. Atti del 2° convegno, Bologna, 20-21 maggio 1988, Bologna, 1990, p. 179-195.

    De Vizio 2011 = R. De Vizio (a cura di), Repertorio dei notari romani dal 1348 al 1927 dall’Elenco di Achille Fançois, Roma, 2011.

    D’Alberto 2013 = C. D’Alberto, Roma al tempo di Avignone. Sculture nel contesto, Roma, 2013.

    Episcopo 2009 = S. Episcopo, Il battistero della basilica di S. Marcello a Roma fra tarda antichità e medioevo, in M. Rotili (a cura di), Tardo antico e alto Medioevo: filologia, storia, archeologia, arte, Napoli, 2009, p. 235-306.

    Esposito 2013 = A. Esposito, Famiglie aristocratiche e spazi sacri a Roma tra medioevo e prima età moderna, in G. Barone, A. Esposito, C. Frova (a cura di), Ricerca come incontro: archeologi, paleografi e storici per Paolo Delogu, Roma, 2013, p. 471-481.

    Esposito 2017 = A. Esposito, Le alluvioni del Tevere a Roma tra Medioevo e Rinascimento, in C. Bianca, F. Salvestrini (a cura di), L’acqua nemica: fiumi, inondazioni e città storiche dall’antichità al contemporaneo. Atti del Convegno di studio a cinquant’anni dall’alluvione di Firenze (1966-2016), Firenze, 29-30 gennaio 2015, Spoleto, 2017, p. 157-174.

    Esposito 2020 = A. Esposito, «Roma pare una abatia spogliata». La peste “romana” del 1522-1523: documenti e testimonianze, in RR. Roma nel rinascimento, 2020, p. 287-306.

    Fodale 2010 = S. Fodale, Mezzavacca, Bartolomeo, in Dizionario biografico degli Italiani, 74, Roma, 2010, online.

    Gigli 1996 = L. Gigli, San Marcello al Corso, Roma, 1996.

    Gobbo – Dal Pino 2009 = F. Gobbo, F.A. Dal Pino, Cardinali e Servi di Santa Maria dalle origini allo Scisma d’Occidente (1249-1412), in I Servi di Santa Maria: tra intuizione carismatica e istituzionalizzazione, 1245-1431. Atti del Convegno di Roma, 7-9 ottobre 2008, in Studi storici dell’ordine dei Servi di Maria, 59, 2009, p. 213-266.

    Glénisson – Mollat 1964 = J. Glénisson, G. Mollat, L’administration des états de l’église au XIVe siècle. Correspondance des légats et vicaires-généraux Gil Albornoz et Androin de la Roche 1353-1367, Parigi, 1964.

    Gutiérrez 1987 = D. Gutiérrez, Storia dell’Ordine di Sant’Agostino. Gli Agostiniani nel medioevo, II. 1357-1517, Roma, 1987.

    Heim 1997 = M. Heim, Super cathedram, in Lexikon des Mittelalters, VIII, Monaco di Baviera, 1997, p. 326.

    Hubert 1989 = È. Hubert, Patrimoines immobiliers et habitat à Rome au Moyen Âge: la regio Columnae du XIe siècle au XIVe siècle , in MEFR , 101-1, 1989, p. 133-175.

    Hubert 1993 = É. Hubert, Économie de la propriété immobilière : les établissements religieux et leurs patrimoines au XIVe siècle, in É. Hubert, C. Carbonetti Vendittelli (a cura di), Rome aux XIIIe et XIVe siècles. Cinq études = Roma nei secoli XIII e XIV, Roma, 1993, p. 175-230.

    Hubert 1995 = É. Hubert, Élection de sépulture et fondation de chapelle funéraire à Rome au XIVe siècle : donation et concession de l’espace sacré, in A. Paravicini Bagliani, V. Pasche (a cura di), La parrocchia nel medio evo. Economia, scambi, solidarietà, Roma, 1995, p. 209-227.

    Hubert – Vendittelli 1988 = É. Hubert, M. Vendittelli, Materiali per la storia dei patrimoni immobiliari urbani a Roma nel Medioevo. Due censuali di beni del secolo XIV, in Archivio della Società romana di storia patria, 111, 1988, p. 75-76.

    Internullo 2016 = D. Internullo, Ai margini dei giganti. La vita intellettuale dei romani nel Trecento (1305-1367 ca.), Roma, 2016.

    Internullo 2017 = D. Internullo, Istruzione, mondo ecclesiastico e mobilità sociale. Osservazioni sul baronato romano (secoli XIII-XIV), in M. Vendittelli, C. Carbonetti Vendittelli (a cura di), La mobilità sociale nel medioevo italiano, 5. Roma e la Chiesa (secoli XII-XV), Roma, 2017, p. 75-98.

    Kamp 1975 = N. Kamp, Kirche und Monarchie im Staufischen Königreich Sizilien, I. Prosopographische Grundlegung Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266, 2. Apulien und Kalabrien, Monaco di Baviera, 1975.

    Londei 2006 = L. Londei, Gli archivi delle corporazioni religiose romane, in J. Icks, G. Pizzorusso, E.A. Talamo (a cura di), Archivio dei Camilliani. Studi e problemi. Atti del Seminario internazionale di studio, Archivio di Stato di Roma, 25 novembre 2005, Rubettino, 2006, p. 9-21.

    Lugano 1924 = P. Lugano, S. Benedetto, sul Palatino e nel Foro Romano, in Rivista storica benedettina, 15, 1924, p. 201-229.

    Maire Vigueur 2010 = J.-C. Maire Vigueur, L’autre Rome. Une histoire des Romains à l’epoque communale (XIIe-XIVe siècle), Parigi, 2010.

    Manacorda 2021 = D. Manacorda, Paesaggi di Roma medievale, Roma, 2021.

    Manfredi 2009 = A. Manfredi, La Penitenzieria Apostolica nel Quattrocento attraverso i cardinali penitenzieri e le bolle dei giubilei, in M. Sodi, J. Ickx (a cura di), La Penitenzieria Apostolica e il sacramento della penitenza: percorsi storici, giuridici, teologici e prospettive pastorali, Città del Vaticano, 2009, p. 63-87.

    Manzari 2019 = F. Manzari, Committenza libraria a Roma durante lo scisma: codici miniati per papi, cardinali, vescovi e laici (1380-1410), in W. Angelelli, S. Romano (a cura di), La linea d’ombra: Roma 1378-1420, Roma, 2019, p. 89-114.

    Mazzanti 2007 = G. Mazzanti, Lo Studium nel XIV secolo, in O. Capitani (a cura di), Storia di Bologna, 2. Bologna nel Medioevo, Bologna, 2007, p. 951-975.

    Merlo 2003 = G.G. Merlo, Nel nome di san Francesco: storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, 2003.

    Michetti 2008 = R. Michetti, Ordini religiosi, culti e spazi sacri a Roma fra medioevo e prima età moderna: l’archetipo e l’architetto, in S. Boesch Gajano, F. Scorza Barcellona (a cura di), Lo spazio del santuario: un osservatorio per la storia di Roma e del Lazio, Roma, 2008, p. 209-228.

    Mollat 1914 = G. Mollat, Androin de la Roche, in Dictionnaire d’histoire et de géographie ecclésiastique, II, Parigi, 1914, col. 1770-1773.

    Montagna 1977 = D.M. Montagna, Codicografia servitana. 2. Memorie di atti accademici del pontificato di Bonifacio IX, in Studi storici dell’ordine dei Servi di Maria, 27, 1977, p. 174-175.

    Morbidelli 2000 = M. Morbidelli, ‘Ecclesie sint plani operis’. Il primo insediamento trinitario a Roma: storia e architettura, in G. Cipollone (a cura di), La liberazione dei ‘captivi’ tra cristianità e Islam. Oltre la crociata e il Ğihād: tolleranza e servizio umanitario. Congresso interdisciplinare di studi storici, Roma 16-19 settembre 1998, Città del Vaticano, 2000, p. 661-669.

    Moscati 1955 = A. Moscati, Le vicende romane di Pietro del Morrone, in Archivio della Società romana di storia patria, 78, 1955, p. 107-117.

    Partner 1965 = P. Partner, Florence and the Papacy, 1300-1370, in J. Hale, R. Highfield, B. Smalley (a cura di), Europe in the Late Middle Ages, Londra, 1965, p. 76-121. 

    Partner 1979 = P. Partner, Gil Albornoz, Androin de la Roche, Florence and the Great Company, July 1357-July 1359, in E. Verdera y Tuells (a cura di), El Cardenal Albornoz y el Colegio de España, 4, Bologna, 1979, p. 53-79.

    Passigli 1993 = S. Passigli, Geografia parrocchiale e circoscrizioni territoriali nei secoli XII-XIV: istituzioni e realtà quotidiana, in É. Hubert, C. Carbonetti Vendittelli (a cura di), Rome aux XIIIe et XIVe siècles. Cinq études = Roma nei secoli XIII e XIV, Roma, 1993, p. 43-86.

    Pellegrini 1998 = L. Pellegrini, Monachesimo e ordini mendicanti, in F.G.B. Trolese (a cura di), Il monachesimo italiano nell’età comunale. Atti del IV Convegno di Studi Storici sull’Italia Benedettina, Abbazia di S. Giacomo Maggiore, Pontida (Bergamo), 3-6 settembre 1995, Cesena, 1998, p. 665-694.

    Polica 2006 = S. Polica, La crisi del XIV secolo, in S. Carocci (a cura di), La nobiltà romana nel medioevo. Atti del convegno organizzato dall’École Française de Rome e dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma, 20-22 novembre 2003, Roma, 2006, p. 461-494.

    Quaglioni 2014 = D. Quaglioni, Penitenza e penitenzieria al tempo di Avignone e dello Scisma d’occidente, in A. Manfredi, R. Rusconi, M. Sodi (a cura di), Penitenza e penitenzieria tra Umanesimo e Rinascimento: dottrine e prassi dal Trecento agli inizi dell’Età moderna (1300-1517), Città del Vaticano, 2014, p. 113-126.

    Radicioni 2001 = F. Radicioni, I dodici monasteri fondati da s. Silvestro Guzzolini, in U. Paoli (a cura di), Silvestro Guzzolini e la sua congregazione monastica (Atti del convegno di studi tenuto a Fabriano, Monastero S. Silvestro, 4-6 giugno 1998), Fabriano, 2001, p. 59-86.

    Rainini 2009 = M.G. Rainini, La fondazione e i primi anni del monastero di San Sisto: Ugolino di Ostia e Domenico di Caleruega, in G. Zarri (a cura di), Il velo, la penna e la parola. Le domenicane: storia, istituzioni e scritture, Firenze, 2009, p. 49-70.

    Rehberg 1999a = A. Rehberg, Familien aus Rom und die Colanna auf dem kurialen Pfründenmarkt (1278-1348/78), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 79, 1999, p. 99-214.

    Rehberg 1999b = A. Rehberg, Die Kanoniker von S. Giovanni in Laterano und S. Maria Maggiore im 14. Jahrhundert: eine Prosopographie, Tubinga, 1999.

    Rehberg 1999c = A. Rehberg, Kirche und Macht im römischen Trecento. Die Colonna und ihre Klientel auf dem kurialen Pfründemarkt (1278-1378), Tubinga, 1999.

    Rehberg 2012a = A. Rehberg, Muti, Giacomo, in Dizionario biografico degli Italiani, 77, Roma, 2012, online.

    Rehberg 2012b = A. Rehberg, Religiosi stranieri a Roma nel Medioevo: problemi e prospettive di ricerca, in Rivista di storia della chiesa in Italia, 66, 2012, p. 3-63.

    Rehberg 2017 = A. Rehberg, Indicatori dell’ascesa sociale del clero canonicale e sinergia nella formazione di ecclesiastici e laici a Roma (secoli XIV-XV), in M. Vendittelli, C. Carbonetti Vendittelli (a cura di), La mobilità sociale nel medioevo italiano, 5. Roma e la Chiesa (secoli XII-XV), Roma, 2017, p. 39-73.

    Rehberg 2021 = A. Rehberg, Mächtige Verwandte – zwei Klarissenkonvente im Schatten der Colonna im römischen Trecento, in J. Becker, J. Burkhardt (a cura di), Kreative Impulse. Innovations- und Transferleistungen religiöser Gemeinschaften im mittelalterlichen Europa, Ratisbona, 2021, p. 273-313.

    Rollo-Koster – Izbicki 2009 = J. Rollo-Koster, Th.M. Izbicki (a cura di), A companion to the Great Western Schism: 1378-1417, Leida, 2009.

    Rondina 2009 = M. Rondina, Gli Agostiniani in Santa Maria del Popolo, in I. Miarelli, M. Richiello (a cura di), Santa Maria del Popolo: storia e restauri, 2, Roma, 2009, p. 3-12.

    Roschini 1976 = G.M. Roschini, Galleria servitana. Oltre mille religiosi dell’Ordine dei Servi di Maria illustri per santità, scienze, lettere ed arti, Roma, 1976.

    Samperi 1999 = R. Samperi, L’architettura di S. Agostino a Roma: (1296-1483): una chiesa mendicante tra Medioevo e Rinascimento, Roma, 1999.

    Scaramellini 1990 = G. Scaramellini, Ricognizione delle opere di Bonifacio da Modena, vescovo di Como (1340-1352), in Archivio storico della diocesi di Como, 4, 1990, p. 233-248.

    Schwarz 2013 = B. Schwarz, Kurienuniversität und stadtrömische Universität von ca. 1300 bis 1471, Leida-Boston, 2013.

    Smet 1989 = J. Smet, I carmelitani: storia dell’ordine del Carmelo, I. Dal 1200 ca. fino al concilio di Trento, Roma, 1989.

    Temperini 2016 = L. Temperini, Storia delle reliquie dei Santi Cosma e Damiano medici martiri, in Analecta TOR, 195, 2016, p. 453-464.

    Todeschini 1996 = U.M. Todeschini, L’antica presenza in Roma dei Servi di Maria: da Sant’Eusterio (1331) a San Marcello (1369), in Studi Storici dell’Ordine dei Servi di Maria, 46, 1996, p. 7-30. 

    Todeschini 2002 = U.M. Todeschini, L’antica biblioteca del convento di San Marcello in Roma (secoli XIV-XIX), in Studi Storici dell’Ordine dei Servi di Maria, 52, 2002, p. 109-156.

    Todeschini 2007 = U.M. Todeschini (a cura di), Inventario, descrizione e regesto dei codici antichi rimasti nell’Archivio conventuale di S. Marcello di Roma, s.l., 2007.

    Todeschini 2010 = U.M. Todeschini (a cura di), Regestum documentorum quae in archivo S. Marcelli de Urbe supersunt et notitiarum de eodem conventu et ecclesia S. Marcelli ordine chronologico dispositum, Pars I - ab anno 1084 usque ad finem anni 1599, Roma, 2010.

    Uginet 1975 = F.-Ch. Uginet, Capogallo, Giovanni, in Dizionario biografico degli Italiani, 18, Roma, 1975, online.

    Vecchi 2020 = G.G. Vecchi, La preghiera del Papa: ti imploriamo, non lasciarci nella tempesta, in Corriere della Sera, 28 marzo 2020.

    Vendittelli 2001 = M. Vendittelli, “In partibus Angliae”. Cittadini romani alla corte inglese nel Duecento: la vicenda di Pietro Saraceno, Roma, 2001.

    Ventura 2012 = I. Ventura, Bartolomeo Anglico e la cultura filosofica e scientifica dei frati nel XIII secolo: aristotelismo e medicina nel De proprietatibus rerum, in I francescani e le scienze. Atti del 39. Convegno Internazionale, Assisi, 6-8 ottobre 2011, Spoleto, 2012, p. 49-140.

    Vicentini 1934 = A.M. Vicentini, Note sulla chiesa di San Marcello, in Rivista di studi e di vita romana, 12, 1934, p. 466-470.

    Von Henneberg 1974 = J. Von Henneberg, L’oratorio dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso di San Marcello, Roma, 1974.

    Zarri 2016 = G. Zarri, Dallo Scisma all’apogeo della Chiesa: i Domenicani tra i secoli XV e XVII, in G. Festa, M.G. Rainini (a cura di), L’Ordine dei Predicatori. I Domenicani: storia, figure e istituzioni (1216-2016), Bari, 2016, p. 30-57.

    Zucchi 1934 = A. Zucchi, La chiesa di S. Eusterio di Roma, in Studi Storici sull’Ordine dei Servi di Maria, 2, 1934, p. 14-21.

    Notes de bas de page

    1Vecchi 2020, p. 9.

    2Von Henneberg 1974; Bertorello et al. 2001; D’Alberto 2013, p. 130-133. Sulla peste del 1522-1523 si veda Esposito 2020.

    3Albarelli 1898.

    4Zucchi 1934.

    5Vicentini 1934; Todeschini 1996, 2002 e 2014.

    6Gigli 1996; Bordi 2006; Episcopo 2009.

    7Londei 2006.

    8AGOSM, Diplomatico, San Marcello; Todeschini 2007 e 2010.

    9Lugano 1924; Moscati 1955; Barone 1978; Samperi 1999, p. 17-19; Morbidelli 2000; Radicioni 2001, p. 71-72; Rondina 2009; Barone 2017.

    10In sintesi cf. Dal Pino 2007 e 2009a.

    11Soulier 1898, p. 168 (il priore generale Lotaringo da Firenze alloggia nel 1291 presso un ospizio in Laterano). Per i procuratori generali dei frati cf. Dias 1972, p. 23-24; Dal Pino 2000, p. 73-74.

    12Zucchi, 1934, p. 15-21; Valentini – Zucchetti 1946, p. 255, 287, 313; Todeschini 1996, p. 7-12; Manacorda 2021, p. 84, 87n, 105-106, 196n.

    13AGOSM, Diplomatico, S. Marcello, alla data 1331 marzo 14; vol. C, n. 5 (edizioni in Todeschini 1996, p. 20-22). Angelo da Città di Castello viene citato nell’agosto del 1331 come priore di Roma nei registri contabili del convento di Firenze, cf. ASF, Corporazioni religiose soppresse dal governo francese, 119, filza 610, Exitus, fol. 18r, 18v, 19v, 21v, 24v, 39v (31v). Sul cardinale Giovanni Gaetano Orsini e la sua legazione in Italia cf. Beattie 2007. Per quanto riguarda i Saraceno, si vedano Kamp 1975, p. 596-601; Rehberg 1999a, p. 112-113 e 1999b, p. 443; Vendittelli 2001; Antonetti 2019, p. 215.

    14Todeschini 1996, p. 13. Per il clima politico cf. Maire Vigueur 2010, p. 326-361. Sulle crisi di natura economica e sociale cf. Polica 2006, p. 472-485; Esposito 2017, p. 158-160.

    15Signorili 1953, p. 173.

    16A. Zucchi, Roma domenicana: note storiche, I, p. 132-135.

    17Todeschini 1996, p. 22-23; Fonti storico-spirituali 2002, p. 43. Su Androino de la Roche, fine diplomatico per conto della Curia, abate nel 1340 del monastero di Saint-Seine e nel 1351 di Cluny, cf. Mollat 1914; Glénisson – Mollat 1964; Todeschini 1996, p. 12, nota 19. Per la sua attività diplomatica cf. Bombi 2019, p. 125-128, 206, 215-216, 218-222. Su Jacopo Muti, al quale fu affidato tra le altre cose il compito di preparare il ritorno a Roma della Curia, si veda Rehberg 2012a.

    18Borsi 2019.

    19Passigli 1993, p. 58-59, 60, 62, 78, 83-86; Rehberg 1999c. Sull’influenza dei Colonna nei riguardi delle esperienze religiose regolari cf. Rehberg 2021.

    20Nell’atto vengono citati sei canonici: Paolo Tosetti, Pietro Capogalli, Oddone e Pietro Surdi, Nicola Boccabelli, Giuliano presbitero (Todeschini 1996, p. 24).

    21Carbonetti Vendittelli 1987, p. VII-XC; Rainini 2009; Barone 2017.

    22Barone 2001. In generale cf. Pellegrini 1998.

    23Annalium 1719, p. 325; Chacón 1601, p. 732.

    24AGOSM, Diplomatico, San Marcello, alle date 13 luglio 1370, 15 settebre 1372, 14 gennaio 1373. Sui rioni Colonna e Pigna cf. Argentini 2003 e Hubert 1989.

    25Sui rapporti tra il papato, i cardinali e Firenze nel corso del Trecento cf. Partner 1965; Partner 1979. Per il periodo di poco successivo si veda Ait 2020.

    26Rehberg 2017; Internullo 2017.

    27Rehberg 1999a, p. 116-119 (Sordi), 131-139 (Tosetti), 164-167 (Capogalli). Sui Capogalli cf. anche Uginet 1975; De Vizio 2011, p. 44. Sul grado di cultura acquisito da alcuni membri di queste famiglie cf. Internullo 2016, p. 150 (Sordi), 175-180 (Lello Tosetti), 192-213 (sui notai).

    28Sul Grande Scisma d’Occidente in generale rimando a Rollo-Koster – Izbicki 2009.

    29Gutiérrez 1987, p. 45-55 (ma anche il contributo di Sciberras in questo volume); Smet 1989, p. 81-85; Merlo 2003, p. 293-294; Zarri 2016, p. 31-38.

    30Dal Pino 1997, p. 316-317.

    31Fonti storico-spirituali 2002, p. 66, n. 87-88. Sulla Super cathedram in sintesi cf. Heim 1997. Su Andrea da Faenza, priore generale eletto nel 1374, si vedano le notizie in Roschini 1976, p. 61-62.

    32Dal Pino 1997, p. 320-329.

    33Annalium 1719, p. 378 (accenno); Dal Pino 1997, p. 341, nota 70; Gobbo – Dal Pino 2009, p. 264-265, n. 38.

    34Dal Pino 1997, p. 354-355, nota 105.

    35Su Stefano da Borgo Sansepolcro cf. Dal Pino 1997, p. 329-377.

    36Fonti storico-spirituali 2002, p. 48, n. 69; Soulier 1897, p. 170; Dal Pino 2009a, p. 121-122.

    37Fonti storico-spirituali 2002, p. 73, n. 108. Edizione in Soulier 1897, p. 205, n. 95.

    38De Matteis 1990; Mazzanti 2007, p. 958-959.

    39Dal Pino 2009b, p. 134-135; Abbondanza 1964.

    40Dal Pino 2009b, p. 135-136; Calandrini – Fusconi 1993.

    41Michetti 2008; Barone 2018.

    42ACCSM, Series chronologica, n. 1 (ab anno 1084 ad expletum annum 1549), 1406, Inventarium rerum et possessionum... (d’ora in poi Inventarium). Per l’edizione cf. Soulier 1900-1901).

    43Inventarium, fol. 1r-v (Soulier 1900-1901, p. 198-199). Sui penitenzieria e sui penitenzieri cf. Manfredi 2009 e Quaglioni 2014, p. 113-126.

    44Inventarium, fol. 1v (Soulier 1900-1901, p. 199): Paolo d’Arezzo a Santa Maria Maggiore, Nardolo da Roma e Jacopo di Francia a San Pietro, Pietro da Roma a San Giovanni, Giovanni di cui non si specifica la chiesa di pertinenza.

    45ASR, Collezione pergamene (S. Spirito in Sassia), cass. 63, n. 227 (1412 set. 5).

    46Paolo d’Arezzo viene definito nell’inventario come pater omnium nostrorum, Inventarium, fol. 1v (Soulier 1900-1901, p. 199).

    47Inventarium, fol. 9r-13v (Soulier 1900-1901, p. 207-217); Edizione anche in Taucci 1935-1936, p. 158-168. Sulla biblioteca si veda anche Todeschini, 2002, p. 111-117; Schwarz 2013, p. 361-363. Per la figura di Bonifacio cf. Scaramellini 1990.

    48Inventarium, fol. 12v-13r; Soulier 1900-1901, p. 215-216; Taucci 1935-1936, p. 166. cf. in particolare Manzari 2019. Nello specifico del De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico cf. Ventura 2012. Sul cardinale Mezzavacca cf. Fodale 2010.

    49Rehberg 2012b.

    50Inventarium, fol. 23v-30r (Soulier 1900-1901, p. 219-224). Per alcuni raffronti in materia di gestione del patrimonio da parte di alcune esperienze comunitarie cf. Hubert 1993. Per il valore della fonte si veda Hubert – Vendittelli 1988.

    51Sui problemi legati alla gestione dello spazio sacro a Roma cf. Hubert 1995; Esposito 2013.

    52Inventarium, fol. 2v (Soulier 1900-1901, p. 200-201). L’elenco delle reliquie ripreso dal Signorili: In ecclesia sancti Marcelli sunt infrascripte sanctorum reliquie videlicet in primis una cassa in qua sunt infrascripte reliquie. Videlicet caput sancti Marcelli, caput [sic!] sanctorum Cosme et Damiani, caput sancti Francisci, de brachiis sanctorum Cosme et Damiani, pars maxille sancti Laurentii martiris, velum sancte Maliciane, de lapide quo lapidatus fuit sanctus Stephanus et unum reliquiarum de ligno antiquo cum multis sanctorum reliquiis. cf. Bauch 2016.

    53Temperini 2016.

    54ACCSM, Campione Universale del Convento di San Marcello di Roma, riformato ed accresciuto da me fra M. Angiolo Freddi da Bologna, priore, l’anno 1667, fol. 131.

    55Il 19 settembre 1400 egli stesso riconosceva il magistero a Francesco di Giovanni Grazia da Roma, allora trentenne e probabilmente suo discepolo, che aveva studiato molti anni teologia e altre scienze presso la chiesa di San Marcello. Il 1° gennaio 1403, lo stesso Pietro fu incaricato da Bonifacio IX di sovrintendere alcune trattative circa lo stato della chiesa e della fabbrica di San Paolo fuori le Mura da espletarsi a Firenze e in altri luoghi, mentre, come altri suoi confratelli, fece parte della delegazione dell’Ordine che fu partecipe al concilio di Pisa del 1409. cf. Roschini 1976, p. 79-80; Montagna 1977; Dal Pino 1997, p. 326-328, 331, 337, 339, 355-356, nota 108, 361, nota 119, 366, 368, 370, 371, nota 145, 373, 375-376; Fonti storico-spirituali 2002, p. 97-98, n. 178, 117, nr 245, 118, n. 249, 119, n. 253.

    Auteur

    • Emanuele Carletti

      Università degli studi di Roma Tre, emanuele.carletti@uniroma3.it

    Précédent Suivant
    Table des matières

    Le texte seul est utilisable sous licence Licence OpenEdition Books. Les autres éléments (illustrations, fichiers annexes importés) sont « Tous droits réservés », sauf mention contraire.

    Voir plus de livres
    Le Thermalisme en Toscane à la fin du Moyen Âge

    Le Thermalisme en Toscane à la fin du Moyen Âge

    Les bains siennois de la fin du XIIIe siècle au début du XVIe siècle

    Didier Boisseuil

    2002

    Rome et la Révolution française

    Rome et la Révolution française

    La théologie politique et la politique du Saint-Siège devant la Révolution française (1789-1799)

    Gérard Pelletier

    2004

    Le juste marché

    Le juste marché

    Le système annonaire romain aux XVIe et XVIIe siècles

    Monica Martinat

    2004

    Gilles Caillotin, pèlerin

    Gilles Caillotin, pèlerin

    Le retour de Rome d’un sergier rémois, 1724

    Dominique Julia (dir.)

    2006

    Sainte-Marie-Majeure

    Sainte-Marie-Majeure

    Une basilique de Rome dans l’histoire de la ville et de son église (Ve-XIIIe siècle)

    Victor Saxer

    2001

    Offices et papauté (XIVe-XVIIe siècle)

    Offices et papauté (XIVe-XVIIe siècle)

    Charges, hommes, destins

    Armand Jamme et Olivier Poncet (dir.)

    2005

    La politique au naturel

    La politique au naturel

    Comportement des hommes politiques et représentations publiques en France et en Italie du XIXe au XXIe siècle

    Fabrice D’Almeida

    2007

    Pittura rupestre medievale

    Pittura rupestre medievale

    Lazio e campania settentrionale (secoli VI-XIII)

    Simone Piazza

    2006

    La Colonne Trajane et les Forums impériaux

    La Colonne Trajane et les Forums impériaux

    Martin Galinier

    2007

    La Réforme en France et en Italie

    La Réforme en France et en Italie

    Contacts, comparaisons et contrastes

    Philip Benedict, Silvana Seidel Menchi et Alain Tallon (dir.)

    2007

    Pratiques sociales et politiques judiciaires dans les villes de l’Occident à la fin du Moyen Âge

    Pratiques sociales et politiques judiciaires dans les villes de l’Occident à la fin du Moyen Âge

    Jacques Chiffoleau, Claude Gauvard et Andrea Zorzi (dir.)

    2007

    Souverain et pontife

    Souverain et pontife

    Recherches prosopographiques sur la Curie Romaine à l’âge de la Restauration (1814-1846)

    Philippe Bountry

    2002

    Voir plus de livres
    1 / 12
    Le Thermalisme en Toscane à la fin du Moyen Âge

    Le Thermalisme en Toscane à la fin du Moyen Âge

    Les bains siennois de la fin du XIIIe siècle au début du XVIe siècle

    Didier Boisseuil

    2002

    Rome et la Révolution française

    Rome et la Révolution française

    La théologie politique et la politique du Saint-Siège devant la Révolution française (1789-1799)

    Gérard Pelletier

    2004

    Le juste marché

    Le juste marché

    Le système annonaire romain aux XVIe et XVIIe siècles

    Monica Martinat

    2004

    Gilles Caillotin, pèlerin

    Gilles Caillotin, pèlerin

    Le retour de Rome d’un sergier rémois, 1724

    Dominique Julia (dir.)

    2006

    Sainte-Marie-Majeure

    Sainte-Marie-Majeure

    Une basilique de Rome dans l’histoire de la ville et de son église (Ve-XIIIe siècle)

    Victor Saxer

    2001

    Offices et papauté (XIVe-XVIIe siècle)

    Offices et papauté (XIVe-XVIIe siècle)

    Charges, hommes, destins

    Armand Jamme et Olivier Poncet (dir.)

    2005

    La politique au naturel

    La politique au naturel

    Comportement des hommes politiques et représentations publiques en France et en Italie du XIXe au XXIe siècle

    Fabrice D’Almeida

    2007

    Pittura rupestre medievale

    Pittura rupestre medievale

    Lazio e campania settentrionale (secoli VI-XIII)

    Simone Piazza

    2006

    La Colonne Trajane et les Forums impériaux

    La Colonne Trajane et les Forums impériaux

    Martin Galinier

    2007

    La Réforme en France et en Italie

    La Réforme en France et en Italie

    Contacts, comparaisons et contrastes

    Philip Benedict, Silvana Seidel Menchi et Alain Tallon (dir.)

    2007

    Pratiques sociales et politiques judiciaires dans les villes de l’Occident à la fin du Moyen Âge

    Pratiques sociales et politiques judiciaires dans les villes de l’Occident à la fin du Moyen Âge

    Jacques Chiffoleau, Claude Gauvard et Andrea Zorzi (dir.)

    2007

    Souverain et pontife

    Souverain et pontife

    Recherches prosopographiques sur la Curie Romaine à l’âge de la Restauration (1814-1846)

    Philippe Bountry

    2002

    Accès ouvert

    Accès ouvert freemium

    ePub

    PDF

    PDF du chapitre

    Suggérer l’acquisition à votre bibliothèque

    Acheter

    Édition imprimée

    Publications de l’École française de Rome
    ePub / PDF

    1Vecchi 2020, p. 9.

    2Von Henneberg 1974; Bertorello et al. 2001; D’Alberto 2013, p. 130-133. Sulla peste del 1522-1523 si veda Esposito 2020.

    3Albarelli 1898.

    4Zucchi 1934.

    5Vicentini 1934; Todeschini 1996, 2002 e 2014.

    6Gigli 1996; Bordi 2006; Episcopo 2009.

    7Londei 2006.

    8AGOSM, Diplomatico, San Marcello; Todeschini 2007 e 2010.

    9Lugano 1924; Moscati 1955; Barone 1978; Samperi 1999, p. 17-19; Morbidelli 2000; Radicioni 2001, p. 71-72; Rondina 2009; Barone 2017.

    10In sintesi cf. Dal Pino 2007 e 2009a.

    11Soulier 1898, p. 168 (il priore generale Lotaringo da Firenze alloggia nel 1291 presso un ospizio in Laterano). Per i procuratori generali dei frati cf. Dias 1972, p. 23-24; Dal Pino 2000, p. 73-74.

    12Zucchi, 1934, p. 15-21; Valentini – Zucchetti 1946, p. 255, 287, 313; Todeschini 1996, p. 7-12; Manacorda 2021, p. 84, 87n, 105-106, 196n.

    13AGOSM, Diplomatico, S. Marcello, alla data 1331 marzo 14; vol. C, n. 5 (edizioni in Todeschini 1996, p. 20-22). Angelo da Città di Castello viene citato nell’agosto del 1331 come priore di Roma nei registri contabili del convento di Firenze, cf. ASF, Corporazioni religiose soppresse dal governo francese, 119, filza 610, Exitus, fol. 18r, 18v, 19v, 21v, 24v, 39v (31v). Sul cardinale Giovanni Gaetano Orsini e la sua legazione in Italia cf. Beattie 2007. Per quanto riguarda i Saraceno, si vedano Kamp 1975, p. 596-601; Rehberg 1999a, p. 112-113 e 1999b, p. 443; Vendittelli 2001; Antonetti 2019, p. 215.

    14Todeschini 1996, p. 13. Per il clima politico cf. Maire Vigueur 2010, p. 326-361. Sulle crisi di natura economica e sociale cf. Polica 2006, p. 472-485; Esposito 2017, p. 158-160.

    15Signorili 1953, p. 173.

    16A. Zucchi, Roma domenicana: note storiche, I, p. 132-135.

    17Todeschini 1996, p. 22-23; Fonti storico-spirituali 2002, p. 43. Su Androino de la Roche, fine diplomatico per conto della Curia, abate nel 1340 del monastero di Saint-Seine e nel 1351 di Cluny, cf. Mollat 1914; Glénisson – Mollat 1964; Todeschini 1996, p. 12, nota 19. Per la sua attività diplomatica cf. Bombi 2019, p. 125-128, 206, 215-216, 218-222. Su Jacopo Muti, al quale fu affidato tra le altre cose il compito di preparare il ritorno a Roma della Curia, si veda Rehberg 2012a.

    18Borsi 2019.

    19Passigli 1993, p. 58-59, 60, 62, 78, 83-86; Rehberg 1999c. Sull’influenza dei Colonna nei riguardi delle esperienze religiose regolari cf. Rehberg 2021.

    20Nell’atto vengono citati sei canonici: Paolo Tosetti, Pietro Capogalli, Oddone e Pietro Surdi, Nicola Boccabelli, Giuliano presbitero (Todeschini 1996, p. 24).

    21Carbonetti Vendittelli 1987, p. VII-XC; Rainini 2009; Barone 2017.

    22Barone 2001. In generale cf. Pellegrini 1998.

    23Annalium 1719, p. 325; Chacón 1601, p. 732.

    24AGOSM, Diplomatico, San Marcello, alle date 13 luglio 1370, 15 settebre 1372, 14 gennaio 1373. Sui rioni Colonna e Pigna cf. Argentini 2003 e Hubert 1989.

    25Sui rapporti tra il papato, i cardinali e Firenze nel corso del Trecento cf. Partner 1965; Partner 1979. Per il periodo di poco successivo si veda Ait 2020.

    26Rehberg 2017; Internullo 2017.

    27Rehberg 1999a, p. 116-119 (Sordi), 131-139 (Tosetti), 164-167 (Capogalli). Sui Capogalli cf. anche Uginet 1975; De Vizio 2011, p. 44. Sul grado di cultura acquisito da alcuni membri di queste famiglie cf. Internullo 2016, p. 150 (Sordi), 175-180 (Lello Tosetti), 192-213 (sui notai).

    28Sul Grande Scisma d’Occidente in generale rimando a Rollo-Koster – Izbicki 2009.

    29Gutiérrez 1987, p. 45-55 (ma anche il contributo di Sciberras in questo volume); Smet 1989, p. 81-85; Merlo 2003, p. 293-294; Zarri 2016, p. 31-38.

    30Dal Pino 1997, p. 316-317.

    31Fonti storico-spirituali 2002, p. 66, n. 87-88. Sulla Super cathedram in sintesi cf. Heim 1997. Su Andrea da Faenza, priore generale eletto nel 1374, si vedano le notizie in Roschini 1976, p. 61-62.

    32Dal Pino 1997, p. 320-329.

    33Annalium 1719, p. 378 (accenno); Dal Pino 1997, p. 341, nota 70; Gobbo – Dal Pino 2009, p. 264-265, n. 38.

    34Dal Pino 1997, p. 354-355, nota 105.

    35Su Stefano da Borgo Sansepolcro cf. Dal Pino 1997, p. 329-377.

    36Fonti storico-spirituali 2002, p. 48, n. 69; Soulier 1897, p. 170; Dal Pino 2009a, p. 121-122.

    37Fonti storico-spirituali 2002, p. 73, n. 108. Edizione in Soulier 1897, p. 205, n. 95.

    38De Matteis 1990; Mazzanti 2007, p. 958-959.

    39Dal Pino 2009b, p. 134-135; Abbondanza 1964.

    40Dal Pino 2009b, p. 135-136; Calandrini – Fusconi 1993.

    41Michetti 2008; Barone 2018.

    42ACCSM, Series chronologica, n. 1 (ab anno 1084 ad expletum annum 1549), 1406, Inventarium rerum et possessionum... (d’ora in poi Inventarium). Per l’edizione cf. Soulier 1900-1901).

    43Inventarium, fol. 1r-v (Soulier 1900-1901, p. 198-199). Sui penitenzieria e sui penitenzieri cf. Manfredi 2009 e Quaglioni 2014, p. 113-126.

    44Inventarium, fol. 1v (Soulier 1900-1901, p. 199): Paolo d’Arezzo a Santa Maria Maggiore, Nardolo da Roma e Jacopo di Francia a San Pietro, Pietro da Roma a San Giovanni, Giovanni di cui non si specifica la chiesa di pertinenza.

    45ASR, Collezione pergamene (S. Spirito in Sassia), cass. 63, n. 227 (1412 set. 5).

    46Paolo d’Arezzo viene definito nell’inventario come pater omnium nostrorum, Inventarium, fol. 1v (Soulier 1900-1901, p. 199).

    47Inventarium, fol. 9r-13v (Soulier 1900-1901, p. 207-217); Edizione anche in Taucci 1935-1936, p. 158-168. Sulla biblioteca si veda anche Todeschini, 2002, p. 111-117; Schwarz 2013, p. 361-363. Per la figura di Bonifacio cf. Scaramellini 1990.

    48Inventarium, fol. 12v-13r; Soulier 1900-1901, p. 215-216; Taucci 1935-1936, p. 166. cf. in particolare Manzari 2019. Nello specifico del De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico cf. Ventura 2012. Sul cardinale Mezzavacca cf. Fodale 2010.

    49Rehberg 2012b.

    50Inventarium, fol. 23v-30r (Soulier 1900-1901, p. 219-224). Per alcuni raffronti in materia di gestione del patrimonio da parte di alcune esperienze comunitarie cf. Hubert 1993. Per il valore della fonte si veda Hubert – Vendittelli 1988.

    51Sui problemi legati alla gestione dello spazio sacro a Roma cf. Hubert 1995; Esposito 2013.

    52Inventarium, fol. 2v (Soulier 1900-1901, p. 200-201). L’elenco delle reliquie ripreso dal Signorili: In ecclesia sancti Marcelli sunt infrascripte sanctorum reliquie videlicet in primis una cassa in qua sunt infrascripte reliquie. Videlicet caput sancti Marcelli, caput [sic!] sanctorum Cosme et Damiani, caput sancti Francisci, de brachiis sanctorum Cosme et Damiani, pars maxille sancti Laurentii martiris, velum sancte Maliciane, de lapide quo lapidatus fuit sanctus Stephanus et unum reliquiarum de ligno antiquo cum multis sanctorum reliquiis. cf. Bauch 2016.

    53Temperini 2016.

    54ACCSM, Campione Universale del Convento di San Marcello di Roma, riformato ed accresciuto da me fra M. Angiolo Freddi da Bologna, priore, l’anno 1667, fol. 131.

    55Il 19 settembre 1400 egli stesso riconosceva il magistero a Francesco di Giovanni Grazia da Roma, allora trentenne e probabilmente suo discepolo, che aveva studiato molti anni teologia e altre scienze presso la chiesa di San Marcello. Il 1° gennaio 1403, lo stesso Pietro fu incaricato da Bonifacio IX di sovrintendere alcune trattative circa lo stato della chiesa e della fabbrica di San Paolo fuori le Mura da espletarsi a Firenze e in altri luoghi, mentre, come altri suoi confratelli, fece parte della delegazione dell’Ordine che fu partecipe al concilio di Pisa del 1409. cf. Roschini 1976, p. 79-80; Montagna 1977; Dal Pino 1997, p. 326-328, 331, 337, 339, 355-356, nota 108, 361, nota 119, 366, 368, 370, 371, nota 145, 373, 375-376; Fonti storico-spirituali 2002, p. 97-98, n. 178, 117, nr 245, 118, n. 249, 119, n. 253.

    Religious communities in Rome during the Great Western Schism

    X Facebook Email

    Religious communities in Rome during the Great Western Schism

    Ce livre est diffusé en accès ouvert freemium. L’accès à la lecture en ligne est disponible. L’accès aux versions PDF et ePub est réservé aux bibliothèques l’ayant acquis. Vous pouvez vous connecter à votre bibliothèque à l’adresse suivante : https://freemium.openedition.org/oebooks

    Suggérer l’acquisition à votre bibliothèque Acheter ce livre aux formats PDF et ePub

    Si vous avez des questions, vous pouvez nous écrire à access[at]openedition.org

    Religious communities in Rome during the Great Western Schism

    Vérifiez si votre bibliothèque a déjà acquis ce livre : authentifiez-vous à OpenEdition Freemium for Books.

    Vous pouvez suggérer à votre bibliothèque d’acquérir un ou plusieurs livres publiés sur OpenEdition Books. N’hésitez pas à lui indiquer nos coordonnées : access[at]openedition.org

    Vous pouvez également nous indiquer, à l’aide du formulaire suivant, les coordonnées de votre bibliothèque afin que nous la contactions pour lui suggérer l’achat de ce livre. Les champs suivis de (*) sont obligatoires.

    Veuillez, s’il vous plaît, remplir tous les champs.

    La syntaxe de l’email est incorrecte.

    Référence numérique du chapitre

    Format

    Carletti, E. (2025). Una nuova comunità religiosa a Roma durante il Grande Scisma d’Occidente. In M. Räsänen & K. Salonen (éds.), Religious communities in Rome during the Great Western Schism. Rome: Publications de l’École française de Rome. https://doi.org/10.4000/14ibj
    Carletti, Emanuele. « Una nuova comunità religiosa a Roma durante il Grande Scisma d’Occidente ». In Religious communities in Rome during the Great Western Schism, édité par Marika Räsänen et Kirsi Salonen. Rome: Publications de l’École française de Rome, 2025. doi:10.4000/14ibj.
    Carletti, Emanuele. « Una nuova comunità religiosa a Roma durante il Grande Scisma d’Occidente ». Religious communities in Rome during the Great Western Schism, édité par Marika Räsänen et Kirsi Salonen, Publications de l’École française de Rome, 2025, https://doi.org/10.4000/14ibj.

    Référence numérique du livre

    Format

    Räsänen, M., & Salonen, K. (éds.). (2025). Religious communities in Rome during the Great Western Schism. Rome: Publications de l’École française de Rome. https://doi.org/10.4000/14ibb
    Räsänen, Marika, et Kirsi Salonen, éd. Religious Communities in Rome During the Great Western Schism. Rome: Publications de l’École française de Rome, 2025. doi:10.4000/14ibb.
    Räsänen, Marika, et Kirsi Salonen, éditeurs. Religious Communities in Rome During the Great Western Schism. Publications de l’École française de Rome, 2025, https://doi.org/10.4000/14ibb.
    Compatible avec Zotero Zotero

    1 / 3

    Publications de l’École française de Rome

    Publications de l’École française de Rome

    • Mentions légales
    • Plan du site
    • Se connecter

    Suivez-nous

    • Flux RSS

    URL : https://publications.efrome.it

    Email : publication@efrome.it

    Adresse :

    Piazza Navona, 62

    I-00186

    Roma

    Italia

    OpenEdition
    • Candidater à OpenEdition Books
    • Connaître le programme OpenEdition Freemium
    • Commander des livres
    • S’abonner à la lettre d’OpenEdition
    • CGU d’OpenEdition Books
    • Accessibilité : partiellement conforme
    • Données personnelles
    • Gestion des cookies
    • Système de signalement