1Il medioevo, com’è notorio, nel corso dell’evoluzione degli studi storiografici è stato definito in molti modi. Del medioevo sono possibili diversi livelli di lettura, tra i quali – volendo schematizzare – si possono annoverare i seguenti: quello delle sempre più diffuse saghe proposte al grande pubblico da fiction, videogiochi, fumetti e collane editoriali di argomento fantasy/pseudo-medievale, per chi è alla ricerca di scenari avventurosi, battaglie epiche e personaggi misteriosi; quello del mondo della formazione scolastica, troppo spesso costretto a trattare un così lungo e multiforme periodo storico senza l’ausilio di strumenti didattici e metodologici multidisciplinari (convenzionali e digitali) adeguati; quello dell’accademia, per converso troppe volte ripiegato sugli interessi e sugli obiettivi iper-specialistici di una ricerca erudita e di nicchia.

2Oggi più che mai, però, è possibile approcciarsi al medioevo, alla sua multiforme e complessa bellezza, anche e soprattutto grazie al mondo digitale: un numero sempre crescente di biblioteche digitali – iniziative meritorie realizzate con impegno da centri di ricerca, università, musei, archivi storici e biblioteche di conservazione – ha scelto di mettere gratuitamente a disposizione del grande pubblico (composto non necessariamente da specialisti) contenuti digitali di qualità con finalità di ricerca e di alta divulgazione, per un approccio al medioevo che il digitale contribuisce a rendere più vicino, proprio a partire dalle fonti e dai documenti storici. Ed è proprio questo il caso della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e della sua nuova biblioteca digitale ad accesso libero dedicata ai manoscritti digitalizzati (nel cui novero saranno compresi anche manoscritti medievali), realizzata in partnership con la University of Notre Dame (Indiana, USA) e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

3Il progetto della nuova biblioteca digitale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana nasce con lo scopo di valorizzare alcuni fondi manoscritti attraverso la digitalizzazione e l’ampia diffusione – pubblica e gratuita – delle copie digitali consultabili via Internet, il tutto per massimizzare la preservazione dei documenti originali e incentivarne allo stesso tempo la conoscenza e la fruizione con finalità di studio, ricerca e alta divulgazione.

4In un orizzonte temporale di medio-lungo periodo si prevede di rendere progressivamente disponibile in formato digitale il patrimonio manoscritto già digitalizzato in passato, garantendo tutti gli opportuni interventi di data curation sui file. Parallelamente a tale operazione di recupero e valorizzazione del cosiddetto “pregresso digitale” si porterà avanti la produzione di nuove copie digitali ad alta risoluzione e relative principalmente a quattro segnature: Inferior (.inf), Superior (.sup), S.P. e Trotti.

5Nell’attuale fase d’avvio del progetto si punta all’obiettivo di privilegiare anzitutto la digitalizzazione e la conseguente diffusione via Internet degli esemplari esclusi dalla consultazione a causa delle loro precarie condizioni di conservazione: in questo modo le copie digitali diverranno delle vere e proprie copie sostitutive, contribuendo alla preservazione dei preziosi originali.

6Grazie a questo nuovo progetto, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana prosegue il suo cammino di apertura al mondo – ad publicum commodum et utilitatem (“per il bene e l’utilità pubblica”) – declinando la propria originaria missione anche in ambito digitale, grazie alla digitalizzazione ad alta risoluzione di alcuni dei propri fondi manoscritti, all’adozione dello standard IIIF – International Image Interoperability Framework e utilizzo del visualizzatore Web <Mirador>, al fine di consentire gratuitamente la più ampia fruizione dei propri contenuti digitali.

Esempio di visualizzazione tramite il Web Viewer <Mirador> del f. 3r della copia digitale del ms. bobbiese Ambr. C 243 inf.: dettaglio dell’ex libris evidenziato e trascritto utilizzando l’Annotation Tool. © Veneranda Biblioteca Ambrosiana.

Bibliografia

7Panizza 2012
Buzzi – Ferro 2005
Storia dell’Ambrosiana 1992